26 novembre
BEATO GIACOMO ALBERIONE
Sacerdote e fondatore
Festa
Don Giacomo Alberione nacque il 4 aprile 1884 a San Lorenzo di Fossano (Italia). Ancora giovane seminarista, la notte di passaggio dal secolo XIX al XX, nel corso di una lunga adorazione eucaristica, visse una intensa esperienza spirituale. In essa percepì con chiarezza la sua futura missione: vivere e dare al mondo Gesù Cristo Via e Verità e Vita, utilizzando, a tal fine, tutti i mezzi più celeri ed efficaci che il progresso umano offre per la comunicazione tra le persone. Per realizzare questa missione, fondò la “Famiglia Paolina”, composta da cinque Con-gregazioni religiose, quattro Istituti di consacrati secolari e una Associazione di laici. Concluse la sua esistenza terrena il 26 novembre 1971, dopo aver ricevuto la visita del Papa Paolo VI.
Il beato Alberione, nella sua vita, perseguì con tenacia due ideali.
Il primo fu la ricerca di una profonda intimità con Dio, attuata attraverso l’impegno di una sempre più piena conformazione a Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, sull’esempio dell’apostolo san Paolo, che poté scrivere di sé: «Vivo, però non più io, ma vive in me Cristo» (Gal 2, 20). In tal senso coltivò una intensa vita spirituale, alimentata alle sorgenti della Scrittura e della Eucaristia. Nel prolungato contatto con Dio nella preghiera, capace di raggiungere anche le vette della contemplazione, attingeva la luce e la forza per le iniziative da intraprendere, come egli stesso ha ricordato: «Per maggiore tranquillità e fiducia egli deve dire che tanto l’inizio come il proseguimento della Famiglia Paolina sempre procedettero nella doppia obbedienza: ispirazione ai piedi di Gesù-Ostia e confermata dal Direttore spirituale; ed insieme per volontà espressa dei Superiori ecclesiastici» (AD 29).
Il secondo grande ideale che animò il beato Alberione fu l’amore per le anime. La constatazione che nel mondo vivono ancora tante persone che non conoscono il Cristo o non lo conoscono a sufficienza gli era motivo di una santa inquietudine ma in pari tempo stimolo per un ardente zelo sacerdotale. Le numerose fondazioni, l’assunzione dei mezzi più celeri ed efficaci della comunicazione sociale nell’apostolato, le molteplici iniziative intraprese ebbero un unico obiettivo: far pervenire al maggior numero di uomini e donne la Parola di Dio e suscitare in essi l’amore per il Cristo, nel quale unicamente si incontra la salvezza. - Gli stessi ideali non si stancò di inculcare ai suoi figli e figlie, facendo loro intravedere sempre nuove e più ampie prospettive.
Chi meglio di ogni altro ha compreso e descritto la personalità e lo spirito che animò Don Alberione è stato il papa Paolo VI, il quale, in una udienza accordata alla Famiglia Paolina, presente il Fondatore, ne ha tracciato questo commosso ritratto: «Nel nome di Cristo, Noi lo ringraziamo e benediciamo. Eccolo: umile, silenzioso, instancabile, sempre vigile, sempre raccolto nei suoi pensieri, che corrono dalla preghiera all’opera (secondo la formula tradizionale: “ora et labora”), sempre intento a scrutare i “segni dei tempi”, cioè le più geniali forme di arrivare alle anime, il nostro Don Alberione ha dato alla Chiesa nuovi strumenti per esprimersi, nuovi mezzi per dare vigore e ampiezza al suo apostolato, nuova capacità e nuova coscienza della validità e della possibilità della sua missione nel mondo moderno e con mezzi moderni» (28.06.1969).
CELEBRAZIONE EUCARISTICA
ANTIFONA D’INGRESSO Sal 95/96, 3-4
Narrate tra i popoli la gloria del Signore, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi; grande è il Signore e degno di ogni lode.
Si dice il Gloria.
COLLETTA
O Padre,
che hai suscitato nella Chiesa
il beato Giacomo Alberione, sacerdote,
per annunciare al mondo il tuo Figlio
Via e Verità e Vita,
con le molteplici forme della comunicazione,
fa’ che, imitando il suo esempio,
dedichiamo le nostre forze
per portare il Vangelo a tutte le genti.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te
nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA 1Cor. 9,16-23
Fratelli, non è per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo.
Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei; con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge, pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo, per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.
Oppure 2Cor. 3,1-6
Fratelli, cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra? La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. E’ noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.
Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dà vita.
SALMO RESPONSORIALE Salmo 88/89
Il Signore è fedele per sempre.
Canterò senza fine le grazie del Signore,
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto:
«La mia grazia rimane per sempre»;
la tua fedeltà è fondata nei cieli.Dice il Signore:
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò per sempre la tua discendenza,
ti darò un trono che duri nei secoli».Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui
e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
Egli mi invocherà: Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
CANTO AL VANGELO
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia. (Gv 14,6)
VANGELO Gv 14,1-14
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
PREGHIERA DEI FEDELI
Ammaestrati dall’esempio e dalle parole del beato Giacomo Alberione, eleviamo a Dio le nostre invocazioni per tutta l’umanità, riscattata dal sangue di Cristo e ancora assetata della sua verità, della sua guida, della sua vita divina.
Diciamo insieme: Ascoltaci, Signore.
1. Per il popolo di Dio, perché accolga il messaggio di salvezza recato dal divino Maestro e Pastore, e non si lasci sedurre da quanti abusano dei nuovi linguaggi della comunicazione.
2. Per la Famiglia Paolina, perché si senta portatrice di un dono speciale dello Spirito a tutta la Chiesa: la sequela di Cristo Via Verità e Vita, la devozione a Maria Madre e Maestra e Regina, e l’ardore missionario dell’apostolo Paolo.
3. Per tutti gli operatori della comunicazione sociale, perché promuovano i veri valori umani e cristiani, e facciano risuonare “sopra i tetti” e nelle coscienze la voce del divino Maestro e Pastore.
4. Per il laicato cristiano, perché si senta sempre più coinvolto nella nuova evangelizzazione, e testimoni nella cultura attuale la forza liberatrice del messaggio evangelico.
5. Per tutti noi, perché, consapevoli della nostra insufficienza, non ci scoraggiamo delle difficoltà, ma invochiamo umilmente la forza di Dio e contiamo con fiducia sulle “incalcolabili ricchezze della sua grazia”.
Padre misericordioso, che hai rivelato al beato Giacomo Alberione la persona di Cristo, “forma” perfetta di ogni vero discepolo, donaci la stessa fede che lo ha reso padre di molte comunità di consacrati e apostoli per il nostro tempo. Te lo chiediamo per lo stesso Cristo nostro Signore.
SULLE OFFERTE
Accetta, Signore, i doni che portiamo al tuo altare nella festa del beato Giacomo Alberione, e trasformaci in una lode vivente della tua gloria. Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta rendere grazie
e innalzare a te l’inno di benedizione e di lode,
Dio onnipotente ed eterno.
Nel beato Giacomo Alberione,
che per il regno dei cieli ha consacrato
la vita a Cristo tuo Figlio,
noi celebriamo, o Padre,
l’iniziativa mirabile del tuo amore,
poiché tu riporti l’uomo
alla santità della sua prima origine
e gli fai pregustare i doni
che a lui prepari nel mondo rinnovato.
Per questo segno della tua bontà,
uniti agli angeli e ai santi,
con voce unanime
cantiamo l’inno della tua lode:
Santo…
ANTIFONA ALLA COMUNIONE Gv 14,12
In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.
Oppure: Gv 15,4-5
Rimanete in me e io in voi, dice il Signore. Chi rimane in me e io in lui, porta molto frutto.
DOPO COMUNIONE
La comunione al tuo sacramento
ci santifichi e ci rinnovi, Signore,
e l’intercessione del beato Giacomo Alberione
ci aiuti a progredire ogni giorno
nella dedizione al tuo servizio.
Per Cristo nostro Signore.
LITURGIA DELLE ORE
INVITATORIO
Ant.
Nella festa del beato Giacomo Alberione
lodiamo il Signore nostro Dio.
Salmo invitatorio.
UFFICIO DELLE LETTURE
INNO
O eterna Sorgente d’amore
da te ogni cosa fluisce;
per te anche il nome fiorisce
di Giacomo tuo strumento.
La notte che avvolge due secoli
si accende a metà del suo corso:
di luce divina risplende
il volto del santo tuo servo.
E ancor nella notte del dubbio
è un’onda di luce la voce:
“Io sono con voi. Non temete!
Vivete con me nella pace”.
Lo sguardo rivolto a Maria,
formato alla scuola di Paolo,
il “padre” che a noi hai donato
addita il Maestro e il Pastore.
Fedeli al tuo “patto” d’amore,
la luce dell’Ostia accogliamo;
nutriti del Verbo annunciamo
a tutti il Vangelo che salva.
A te, Dio Padre, sia gloria,
onore al Maestro e Pastore,
al Santo Paraclito amore
nel tempo e nei secoli eterni.
Antifone, salmi e versetto dal Comune dei Pastori.
PRIMA LETTURA
Dalla prima lettera ai Corinti di san Paolo, apostolo 2,1-16
Fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti:
Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
queste ha preparato Dio per coloro che lo amano (Is 64,4).
Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio. Chi conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dio. Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere tutto ciò che Dio ci ha donato. Di queste cose noi parliamo, non con un linguaggio suggerito dalla sapienza umana, ma insegnato dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. L’uomo naturale però non comprende le cose dello Spirito di Dio; esse sono follia per lui, e non è capace di intenderle, perché se ne può giudicare solo per mezzo dello Spirito. L’uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno.
Chi infatti ha conosciuto il pensiero del Signore
in modo da poterlo dirigere? (Sap 9,13; Is 40,13).
Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo.
RESPONSORIO Cf 1Cor 1,21-25
R. E’ piaciuto a Dio di salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. * Noi predichiamo Cristo crocifisso.
V. La stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, la debolezza di Dio è più forte degli uomini:
R. noi predichiamo Cristo crocifisso.
SECONDA LETTURA
Dall’opera autobiografica “Abundantes divitiae gratiae suae” del beato Giacomo Alberione (Ed. San Paolo, Roma, 1998, nn. 13-20).
Una particolare luce venne dall’Ostia santa
La notte che divise il secolo scorso dal corrente [il secolo XIX dal secolo XX] fu decisiva per la specifica missione e spirito particolare in cui sarebbe nato e vissuto il suo futuro apostolato. Si fece l’adorazione solenne e continuata in Duomo (Alba), dopo la Messa solenne di mezzanotte, innanzi a Gesù esposto.
Aveva letto l’invito di Leone XIII a pregare per il secolo che incominciava. Il Papa parlava delle necessità della Chiesa, dei nuovi mezzi del male, del dovere di opporre stampa a stampa, organizzazione ad organizzazione, della necessità di far penetrare il Vangelo nelle masse, delle questioni sociali.
Una particolare luce venne dall’Ostia santa, maggior comprensione dell’invito di Gesù “venite ad me omnes”; gli parve di comprendere il cuore del grande Papa, gli inviti della Chiesa, la missione vera del sacerdote. Si sentì profondamente obbligato a prepararsi a far qualcosa per il Signore e gli uomini del nuovo secolo con cui sarebbe vissuto.
Ebbe senso abbastanza chiaro della propria nullità, ed insieme sentì “vobiscum sum usque ad consummationem saeculi” nell’Eucaristia, e che in Gesù-Ostia si poteva aver luce, alimento, conforto, vittoria sul male.
Vagando con la mente nel futuro gli pareva che nel nuovo secolo anime generose avrebbero sentito quanto egli sentiva. Aveva già egli confidenze di compagni chierici; egli con loro, loro con lui, tutti attingendo dal Tabernacolo.
La preghiera durò quattro ore dopo la Messa solenne: che il secolo nascesse in Cristo-Eucaristia; che nuovi apostoli risanassero le leggi, la scuola, la letteratura, la stampa, i costumi; che la Chiesa avesse un nuovo slancio missionario; che fossero bene usati i nuovi mezzi di apostolato; che la società accogliesse i grandi insegnamenti delle encicliche di Leone XIII, specialmente riguardanti le questioni sociali e la libertà della Chiesa.
L’Eucaristia, il Vangelo, il Papa, il nuovo secolo, i mezzi nuovi, la necessità di una nuova schiera di apostoli gli si fissarono così nella mente e nel cuore, che poi ne dominarono sempre i pensieri, la preghiera, il lavoro interiore, le aspirazioni. Si sentì obbligato a servire la Chiesa, gli uomini del nuovo secolo e operare con altri, in organizzazione.
RESPONSORIO Ef 3, 8-10
R. A me, che sono l’infimo di tutti i santi, è stata concessa questa grazia di annunziare ai Gentili le imperscrutabili ricchezze di Cristo * e far risplendere agli occhi di tutti qual è l’adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell’universo,
V. perché sia manifestata ora, per mezzo della Chiesa, la multiforme sapienza di Dio,
R. e far risplendere agli occhi di tutti qual è l’adempimento del mistero nascosto da secoli nella mente di Dio, creatore dell’universo.
Inno Te Deum.
ORAZIONE
O Padre, che hai suscitato nella Chiesa il beato Giacomo Alberione, sacerdote, per annunciare al mondo il tuo Figlio Via e Verità e Vita, con le molteplici forme della comunicazione, fa’ che, imitando il suo esempio, dedichiamo le nostre forze per portare il Vangelo a tutte le genti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
LODI MATTUTINE
INNO
O Cristo, Verbo del Padre,
re glorioso fra i santi,
luce e salvezza del mondo,
in te crediamo.
Cibo e bevanda di vita,
balsamo, veste, dimora,
forza, rifugio, conforto,
in te speriamo.
Illumina col tuo Spirito
L’oscura notte del male,
orienta il nostro cammino
incontro al Padre. Amen.
Oppure un altro inno o canto adatto approvato dall’autorità ecclesiastica.
1 ant. Voi siete luce del mondo;
come città costruita sul onte,
non potere restare nascosti.
Salmi e cantico della dom., I sett.
2 ant. Risplenda la vostra luce davanti agli uomini:
vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre.
3 ant. Viva ed efficace è la parola di Dio,
più penetrante di una spada a due tagli.
LETTURA BREVE Eb 13,7-8
Ricordatevi dei vostri capi, i quali vi hanno annunziato la parola di Dio; considerando attentamente l’esito del loro tenore di vita, imitatene la fede. Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine.
RESPONSORIO BREVE
R. Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.
Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.
V. Giorno e notte annunziano i tuo nome,
vegliano sulla tua Chiesa.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Li hai posti come sentinelle, * vegliano sulla tua Chiesa.
Ant. al Ben.
Non siete voi a parlare, ma parla in voi lo Spirito del Padre.
INVOCAZIONI
A Cristo Maestro e Pastore, che continua a passare per le vie del mondo soccorrendo le necessità e suscitando vocazioni sempre nuove, rivolgiamo la nostra supplica, per l’intercessione del beato Giacomo Alberione:
Gesù Maestro, Via Verità e Vita, abbi pietà di noi.
Tu hai illuminato dal Tabernacolo l’anima del giovane Alberione, rivelandogli il tuo desiderio di “attirare tutti a te”:
– fa’ che tutti gli uomini e le donne del nostro tempo accolgano la luce del Vangelo.Tu hai destato nel cuore di Giacomo Alberione l’ansia apostolica di Paolo per la salvezza dei lontani:
– rendici sensibili e generosi alle chiamate di quanti vivono ai margini della tua Chiesa.Tu hai dato al beato Giacomo Alberione il dono di passare costantemente dalla contemplazione all’azione:
– rendici ferventi nella preghiera e ardenti nell’apostolato.Tu hai reso il nostro Fondatore un illuminato e paterno formatore di anime apostoliche:
– concedi a tutti i formatori discernimento vocazionale ed efficacia nella guida dei giovani loro affidati.Tu hai dotato il beato Alberione di grande intraprendenza apostolica e, insieme, di docile obbedienza a tutti i superiori:
– concedi a tutti noi una cordiale fedeltà alle direttive del magistero ecclesiale.Il nostro Fondatore ha promesso di essere sempre «servo della mirabile Famiglia Paolina, ora e in cielo», e di intercedere per tutti gli operatori della comunicazione sociale:
– dona ai novelli apostoli della evangelizzazione di giungere con lui nel Regno eterno.
Padre nostro...
ORAZIONE
O Padre, che hai suscitato nella Chiesa il beato Giacomo Alberione, sacerdote, per annunciare al mondo il tuo Figlio Via e Verità e Vita, con le molteplici forme della comunicazione, fa’ che, imitando il suo esempio, dedichiamo le nostre forze per portare il Vangelo a tutte le genti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
ORA MEDIA
Antifone e salmi del giorno del salterio, lettura breve dal Comune, orazione come alle Lodi mattutine.
VESPRI
INNO
Gesù, premio e corona
dei tuoi servi fedeli,
glorifica il tuo nome.
Concedi alla tua Chiesa,
che venera il beato Giacomo,
la vittoria sul male.
Seguendo le tue orme
sulla via della croce,
egli piacque a Dio Padre.
Sapiente e vigilante,
testimoniò il Vangelo
in parole ed in opere.
Dalla città dei santi,
dove regna glorioso,
ci guidi e ci protegga.
A te Cristo sia lode,
al Padre ed allo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
Oppure, come all’Ufficio delle Letture.
Antifone e salmi dal Comune dei Pastori.
LETTURA BREVE RM 8,28-30
Noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.
RESPONSORIO BREVE
R. Il Signore è giusto, * ama la giustizia.
Il Signore è giusto, * ama la giustizia.
V. Guarda i buoni con amore,
ama la giustizia.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Il Signore è giusto, * ama la giustizia.
Ant. al Magn.
Amministratore fedele e saggio,
messo dal Signore a capo della sua famiglia,
hai distribuito il cibo della vita.
Oppure:
Ti rendo grazie, o Cristo, buon pastore,
che mi hai guidato alla gloria:
il gregge che mi hai dato
sia con me nel tuo regno.
INTERCESSIONI
Uniti in preghiera con tutti i nostri fratelli e sorelle sparsi nel mondo, invochiamo con fede il Divino Maestro e Pastore, e diciamo:
Rendici tuoi discepoli, Signore, ed esaudiscici.
Tu ci hai chiamati, per bocca del nostro Fondatore, a rinnovare nella Chiesa lo slancio dei primi apostoli, per essere «San Paolo vivo oggi»:
– concedi a tutti i missionari del Vangelo santità e sapienza.Alla scuola del beato Alberione, tu ci hai insegnato a coltivare «la preghiera prima di tutto, sopra tutto, vita di tutto»:
– insegnaci a cercare presso il tuo tabernacolo la luce e la forza del tuo Spirito.Tu hai sostenuto nelle difficoltà il beato Alberione con l’assicurazione: «Io sono con voi. Non temete»:
– donaci la fede costante nella tua assistenza e il superamento di ogni timore.Tu hai detto al tuo servo: «Di qui voglio illuminare»:
– fa’ che non poniamo ostacoli alla tua Luce, ma siamo trasparenti diffusori della Verità che salva.Tu ci hai chiesto “un cuore penitente” e la piena fiducia nella tua misericordia:
– donaci il desiderio di una continua conversione e la consapevolezza della nostra povertà.
Tu hai ispirato a Don Alberione, morente, di lasciarci il suo testamento, con le ultime parole «Paradiso, paradiso!»:
– concedi ai nostri fratelli e sorelle defunti di godere il premio eterno con tutti i santi del cielo.
Padre nostro...
ORAZIONE
O Padre, che hai suscitato nella Chiesa il beato Giacomo Alberione, sacerdote, per annunciare al mondo il tuo Figlio Via e Verità e Vita, con le molteplici forme della comunicazione, fa’ che, imitando il suo esempio, dedichiamo le nostre forze per portare il Vangelo a tutte le genti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
COMPIETA
Dal giorno corrente.